Rieti Sotterranea: la magia di una scoperta

Rieti Sotterranea: la magia di una scoperta

Rieti fu conquistata dai romani nel III sec. a. C. e collegata a Roma dalla via Salaria, l’antica via del sale. 

L’abbondanza delle acque della città di Rieti, e le ricorrenti piene del fiume Velino, resero necessaria la costruzione di un poderoso viadotto per elevare la consolare. La struttura inglobata nei sotterranei di alcune dimore patrizie reatine è formata da grandiosi fornici romani costruiti con enormi blocchi squadrati di travertino, a sostegno del piano stradale.

Nella zona più bassa della città di Rieti, sulla riva destra del fiume, era invece posizionato un porto fluviale, ampio e sicuro attracco per le barche che trasportavano granaglie ed altre merci dalla valle reatina ai sotterranei degli edifici citati Nel passato, infatti in occasione di piene particolarmente abbondanti, le acque si addentravano per diversi metri lungo l’odierna via del Porto, trasformandola in un canale navigabile.Così Rieti, con stretti canali formati da case-torre appoggiate al viadotto romano, si trasformava in un piccola ‘Venezia d’Acqua dolce”, per poi tornare alla percorribilità delle sue strade.Una interazione in continua evoluzione del rapporto città-acqua-fiume-viadotto romano .Un rapporto di odio e amore dove tutti hanno trovato vantaggi quotidiani e problemi da risolvere.

Oggi, dopo i lavori di sistemazione del Velino degli anni Trenta del secolo scorso, dopo la costruzione delle dighe del Salto e del Turano, l’acqua caratteristica peculiare di Rieti, non costituisce più una minaccia per la popolazione, ma un bene da salvaguardare ed uno strumento di studio attraverso il quale comprendere le vicende del passato.

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